La microgiungla del mare

Plankton

Un viaggio sottomarino dal Golfo di Napoli all’oceano globale alla ricerca del plancton, delle minacce a cui è sottoposto e delle risorse che può fornirci, nel libro di Domenico D’Alelio edito da Hoepli

L’ESSENZIALE È INVISIBILE AGLI OCCHI Ribattezzerei “La microgiungla del mare” di D’Alelio con questa frase de “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry. Infatti il plancton, questa nuvola di microscopici esseri galleggianti, dai mille aspetti e dai mille modi di vita, è un potente motore delle dinamiche biologiche del nostro pianeta.

La sorprendente biodiversità che si cela dietro alla parola plancton è ampiamente dettagliata nel libro: microalghe unicellulari (come le diatomee, con scheletri di silicio che ricordano i centrini della nonna), copepodi (mini-crostacei con antenne simili a piume), dafnie (trasparenti pulci di mare) o le misteriose salpe (lunghe colonie di organismi composti quasi esclusivamente d’acqua).

Daphnia magna-female adult

Lo studio di questi esseri ha contribuito alla nascita della parola “ecologia”, apparsa per la prima volta in un testo di Ernst Haeckel nel 1866. Questo perché i rapporti che intrattengono con il resto del pianeta, producendo ossigeno ed essendo alla base delle catene alimentari marine (e poi terrestri), sono molto complessi.

Haeckel Copepoda

La composizione del plancton cambia con il succedersi delle stagioni, al variare delle condizioni ambientali. Con una metafora evocatrice D’Alelio racconta che il plancton vegetale fiorisce a primavera. Le microalghe non producono fiori ovviamente, essendo unicellulari, ma quando arriva la luce primaverile avviene un’esplosione di vita della quale siamo completamente ignari, ma che è osservabile dai satelliti.

Haeckel Diatomea

Questi piccoli abitanti degli oceani modificano ogni giorno la composizione dell’atmosfera. Il riscaldamento climatico diminuisce la presenza di alcuni (es. il krill di cui si nutrono anche i vertebrati) mentre altri aumentano (es. salpe e larve di meduse). Ma il plancton subisce anche altre minacce, tra cui le microplastiche nelle catene alimentari.

Un libro molto completo insomma questo di Domenico D’Alelio ricercatore alla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, che solleva numerose questioni e suggerisce soluzioni. Secondo l’autore la protezione della biodiversità non dovrebbe interessare solo le specie amate dal pubblico come delfini e tartarughe, ma anche organismi magari meno pucciosi, ma fondamentali per la nostra esistenza come il plancton, che ci fornisce ossigeno, cibo e molecole per nuove medicine.

IMG_20200801_153734

Per leggere la mia recensione di un altro saggio sul tema “oceano”, sempre pubblicato da Hoepli cliccare qui 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *