7 pioniere dimenticate delle neuroscienze

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Un viaggio nel tempo e nello spazio per  incontrare sette  donne che hanno lavorato duramente per diventare scienziate e pubblicare i loro lavori pionieristici sul cervello nel XIX secolo.

Ogni anno a marzo si svolge la Settimana del Cervello, una manifestazione che ha lo scopo di divulgare le conoscenze attuali e le ricerche in corso sull’organo contenuto nel nostro cranio e sulle sue diramazioni. Colgo dunque l’occasione, proprio oggi in occasione della festa della donna, per parlare di un progetto di grande qualità su questo tema: una ricerca su 7 donne pioniere delle neuroscienze, la cui storia è praticamente dimenticata. Il progetto, premiato dalla Federation of European Neuroscience Societies nel 2016, si è concretizzato con la creazione di un sito e di un documentario alla fine del 2017. Potete trovarli qui http://wineurope.eu/ .

Le autrici di questo progetto, Tiziana Metitieri, Morgana Favero e Sonia Mele, sono tre professioniste della neuropsicologia e delle neuroscienze. Appassionate da anni alla storia della scienza, hanno da sempre un occhio di riguardo alla presenza femminile nei loro ambiti di ricerca e scrivono sotto lo pseudonimo di Wins (Women in Neuro Science).

The Wins
Le Wins

Partendo dal presupposto che spesso i contributi delle scienziate donne sono occultati o dimenticati (per sapere come mai è ancora importante parlare di donne leggere qui), le tre ricercatrici hanno voluto mettere a conoscenza del pubblico i lavori di queste donne che hanno fatto enormemente progredire la conoscenza sulla struttura e il funzionamento del cervello. Queste pioniere hanno lavorato in diversi campi, dalla fisiologia, alla psichiatria, gettando le basi teoriche e sperimentali per lo sviluppo delle neuroscienze.

Qui di seguito un’anteprima del lavoro delle Wins: una carrellata sulle 7 pioniere.

1) Augusta Dejerine-Klumpke (1859-1927)

 

AugustaDejerineKlumpke

Prima donna ad ottenere un internato in un ospedale parigino e prima donna a diventare presidente della Società di Neurologia di Parigi, Augusta Dejerine-Klumpke fu anche la prima neuro-anatomista donna. Studiò la lesione del plesso brachiale, l’insieme di nervi che va dalle vertebre cervicali alla spalla, al braccio fino alla mano. Questa lesione provoca disturbi più o meno gravi, fino ad arrivare alla paralisi, nota da allora come paralisi di Klumpke. Augusta Dejerine-Klumpke fu una pioniera della riabilitazione delle lesioni del midollo spinale e contribuì all’avanzamento della neuroanatomia umana. Scrisse, assieme al marito Jules Dejerine, il manuale Anatomia del sistema nervoso centrale, un grande classico della neurologia.

2) Cécile Mugnier-Vogt (1875-1962)

  Cecile Vogt

Cécile Mugnier-Vogt diede un contributo fondamentale allo studio della morfologia del sistema nervoso e contribuì a una nuova comprensione delle interazioni tra le diverse aree del cervello. Contemporaneamente alla ricerca clinico-anatomica, pubblicò importanti studi sull’architettura del talamo e sulle lesioni del corpo striato. Formulò, assieme al marito Oskar Vogt, alcune ipotesi molto innovative sull’ereditarietà delle malattie. Nel 1898 i coniugi Vogt fondarono a Berlino un laboratorio neurobiologico che diventò successivamente l’Istituto Max Planck per le ricerche sul cervello.

3) Beatrice Edgell (1871-1948) 

 Beatrice Edgell

Beatrice Edgell fondò uno dei primi laboratori di psicologia sperimentale del Regno Unito, dove divenne la prima professoressa di psicologia. Inoltre fu la prima donna a ricevere un dottorato di ricerca all’Università di Würzburg in Germania. Studiò la memoria in una prospettiva evolutiva (ovvero come funziona la memoria in bambini di diverse età) attraverso un corposo lavoro sperimentale condotto su oltre 1000 bambini e fu una pioniera nella classificazione dei diversi tipi di memoria.

4) Constance Pascal (1877-1937)

0. Constance Pascal c. 1925

Di origine romena, studiò medicina a Parigi e divenne la prima donna psichiatra in Francia. Il suo enorme contributo alla psichiatria è in gran parte dimenticato: proibì le punizioni corporali e le camicie di forza per i malati mentali, assicurò dormitori puliti e si interessò all’educazione dei bambini con gravi difficoltà di apprendimento. Fondò uno dei primi istituti medico-pedagogici per dare istruzione e assistenza medica ai bambini con meno di 16 anni. Pubblicò una sintesi delle ricerche sulla demenza precoce, in seguito denominata schizofrenia, dalle basi biologiche agli aspetti sociali.

5) Silvia De Marchi (1897-1936) 

 Silvia DeMarchi

Silvia De Marchi condusse studi rilevanti per la psicologia sperimentale e per le applicazioni alla psicologia della testimonianza. Fu la prima donna a laurearsi in in psicologia sperimentale in Italia. Utilizzò lo pneumografo – una delle prime macchine della verità, sviluppato da Vittorio Benussi nel 1914 – per misurare il rapporto inspirazione-espirazione, un indice allora ritenuto più affidabile dei criteri soggettivi nella valutazione della credibilità dei testimoni.

6) Maria Mikhailovna Korkunova (1843-1903)

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Maria Mikhailovna Korkunova fu una delle prime donne laureate in medicina in Russia e probabilmente in tutta Europa. A lei si devono importanti contributi alla biochimica e alla fisiologia. Scoprì gli effetti della privazione di sonno sul cervello e dimostrò che il sonno è più importante del cibo per la sopravvivenza. Pubblicò il primo manuale sistematico sul sonno nel 1889 che, tradotto in inglese nel 1897, ebbe ampia diffusione in Europa.

7) Anna Meyer Berliner (1888-1977)

Anna Meyer Berliner

Anna Meyer Berliner fu la prima e unica donna ad essere ammessa al primo laboratorio di psicologia sperimentale, fondato a Lipsia da Wilhelm Wundt. Pubblicò le sue ricerche in tre lingue – tedesco, inglese e giapponese – e fornì importanti contributi sia in campo sperimentale che nella psicologia della pubblicità. Fu una delle scienziate più autorevoli nello studio della percezione visiva e sviluppò, in diverse pubblicazioni, le regole generali applicabili a molte delle illusioni ottiche classiche, arricchendo i testi con i suoi disegni.

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Un commento su “7 pioniere dimenticate delle neuroscienze”

  1. Sono infinite le scienziate di cui io non avevo mai sentito parlare.
    Grazie all’articolo e alle Wins ne conosco qualcuna in più e ho ripassato anche i vecchi articoli.

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