Un pianeta di virus

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Influenzano il clima, ci difendono (a volte) da gravi infezioni, si sono evoluti con noi e i nostri antenati, sono all’origine dell’apparizione della placenta nonché alla nascita di certe credenze mitologiche. Un nuovo sguardo sui virus nel libro di Carl Zimmer, la mia lettura dell’estate.

“A Planet of Viruses”  è il titolo, ben scelto, di un libro del 2011 (seconda edizione rivista del 2015) di Carl Zimmer, rinomato giornalista e divulgatore scientifico americano. In italiano, che io sappia, non è ancora stato tradotto; la versione francese è appena uscita.

Che cos’è un virus ?

Dalla loro scoperta ad oggi, i virus non smettono di sorprendere i ricercatori. Si tratta di oggetti semplici, ma le conseguenze della loro presenza sono, ahimé, ben complicate e nefaste  ! In generale sono costituiti da un involucro esterno di proteine che contiene una manciata di geni su un filamento di DNA o RNA. Per sopravvivere e riprodursi iniettano il loro materiale genetico nelle cellule dell’ospite, costringendolo a utilizzare le sue risorse per replicare il loro genoma e rilasciare delle copie nell’ambiente.

Tutti conosciamo le malattie, atroci o banali, e le gravi epidemie causate dai virus. In questo libro se ne scoprono di ancora più orribili: virus che causano tumori trasformando i conigli in mostri cornuti (il mitico jackalope) o virus che rendono la pelle umana simile alla corteccia di un albero, ecc.

Lepus cornutus
Jackalope (Lepus cornutus)

Ma l’interesse di questo libro, scritto benissimo e molto piacevole alla lettura, è che rovescia la nostra visione del mondo dei virus, questi esseri a metà tra il mondo dei viventi e dei non viventi.

Virus che curano 

I virus non infettano solo le piante (mosaico del tabacco), gli animali (influenza aviaria, rabbia) e gli esseri umani (vaiolo, AIDS, influenza). Essi attaccano anche le amebe, i batteri e altri virus! Lo aveva scoperto il medico militare Félix d’Hérelle il quale, durante la prima guerra mondiale, aveva guarito dalla dissenteria alcuni soldati, amministrando loro dei virus. Si trattava di virus di un nuovo tipo e il medico li chiamò batteriofagi (oggi si dice fagi). Egli sviluppò anche una medicina a base di fagi con la quale curò diverse malattie. Ma con l’invenzione degli antibiotici (eh si, all’epoca non esistevano ancora) la “medicina virale” fu abbandonata.

Oggi si osserva une diminuzione di efficacità degli antibiotici e lo sviluppo di batteri resistenti. Le terapie virali potrebbero avere di nuovo un ruolo nelle cure del futuro.

Virus che controllano (indirettamente) il clima

Sulla Terra è presente una quantità inimmaginabile di virus nascosti, per la loro natura microscopica (dunque invisibile) dappertutto. In un litro di acqua di mare, per esempio, si trovano cento miliardi di virus. Spaventoso, no? Carl Zimmer ci assicura che non siamo condannati a morte se facciamo il bagno nell’oceano. Per fortuna solo una piccola parte di questi virus se la prende con gli esseri umani. Attaccando alghe unicellulari e batteri fotosintetici, essi controllano indirettamente la composizione dell’atmosfera e la temperatura del pianeta.

Viventi o non viventi?

Il dibattito, ancora aperto, se i virus siano da considerarsi o no degli esseri viventi, ci obbliga a interrogarci sulla definizione di vita. In particolare la scoperta di virus giganti (circa 1000 geni) solleva diverse questioni, perché questi ultimi possiedono numerosi punti in comune alle cellule.

I virus sono presenti sulla Terra da miliardi di anni e possono essere responsabili del trasferimento di materiale genetico. Non avranno avuto un ruolo nell’apparizione della vita? In ogni caso hanno sicuramente un ruolo nell’evoluzione passata e presente di numerosi esseri viventi, tra cui noi. Infatti nel nostro genoma l’8 % dei geni è di origine virale, incredibile eh? Ma come è successo? Succede quando un virus non infetta una cellula qualsiasi del corpo ma una cellula della linea germinale, destinata alla riproduzione. In questo caso il virus viene trasmesso alle generazioni successive e incorporato  ai geni dei discendenti.

Un esempio sorprendente: il gene di origine virale che produce la sincizina è essenziale per lo sviluppo della placenta nei topi.

Incontestabilmente i virus sono molto potenti, nel bene e nel male. Per citare Carl Zimmer “Il nome stesso di virus nasce da una contraddizione. Nell’impero romano designava sia lo sperma umano che il veleno del serpente. La creazione e la distruzione in una sola parola”.

Per saperne di più

Un articolo di Carl Zimmer  tradotto in italiano su National Geographic

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