I tori odiano il rosso…oppure no?

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Serpenti che fanno a gara di sputi, lucertole che spruzzano sangue dagli occhi e uccelli giardinieri sono i personaggi reali che compaiono nel libro di Graziano Ciocca I tori odiano il rosso. Tori che odiano il rosso, forbicine che entrano nelle orecchie, pipistrelli che si attaccano ai capelli e mosche che odiano il numero 58, sono invece quelli di invenzione umana, che l’autore cerca di far sparire dall’immaginario collettivo a botte di logica e biologia. Ci riuscirà?

Alcune  strane credenze sugli animali sono comunemente accettate, al punto che non ci si chiede neanche più se possano essere verosimili. Ne abbiamo sempre sentito parlare, fanno parte ormai della saggezza popolare e sono completamente sdoganate. E invece no, Graziano Ciocca non ci sta, e compila una raccolta della serie “Tutto quello che avreste voluto sapere ma non avete mai osato chiedere”.

Denso di contenuti, derivati da una documentata ricerca, il testo riserva sorprese persino a chi ha studiato un po’ di zoologia.

Compaiono anche personaggi umani: il naturalista Gerald Durrell e i suoi divertentissimi libri sugli animali, Vladimir Nabokov autore di Lolita e entomologo, l’etologo Nikolaas Tinbergen e i suoi studi sullo spinarello (un pesce), Jean-Henri Fabre poeta e naturalista.

Non si sa se volontariamente o meno, Graziano Ciocca inserisce anche un capitolo horrorSe pensava di rassicurarci con la storia della forficola che non passa dall’orecchio per raggiungere e distruggere il cervello, si è sbagliato. Ovvero come levare alcune angosce e aggiungerne altre …hai voglia di amare la natura! Con i parassiti sei messo a dura prova!

La mia parte preferita è quella sul numero 58 che scaccia le mosche, ma  non svelerò niente, vi lascerò con la curiosità.

L’autore

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Non capita tutti i giorni di trovare nella quarta di copertina, dopo il nome dell’autore, la dicitura divulgatore scientifico. Graziano Ciocca usa infatti tutti i ferri del mestiere e le astuzie del divulgatore, di quelli che lavorano di fronte a un pubblico: riformulazione, esempio, riferimento all’esperienza personale, utilizzo di parole difficili solo a patto di fornire la spiegazione e metafora.

La metafora che ho preferito è l’idea delle categorie tassonomiche (dominio, regno, phylum, classe, ordine, famiglia, genere, specie)  immaginate come  sottocartelle del computer. Esempio: per i mammiferi aprire la cartella C:\esseri_viventi\eucarioti\animali\cordati\vertebrati\mammiferi. Io per spiegare la classificazione ai bambini mi accontento di usare la metafora dei calzini da riordinare nei cassetti!

Per tornare al libro, ha allietato le mie letture estive grazie anche all’uso parsimonioso di un delicato umorismo demenziale.

Ciocca Graziano. I tori odiano il rosso. 10 false credenze sugli animali, Edizioni Dedalo 2015

Buona lettura!

Per altri consigli di lettura vedere qui

5 commenti su “I tori odiano il rosso…oppure no?”

  1. È possibile avere una bellissima recensione la cui ultima parola è “demenziale”? La risposta è “sì”, ma solo se la scrive Ludmilla. :-)
    Grazie mille!

    E viva Ludmilla!

    – L’Autore –

  2. Le vipere che “partoriscono” sugli alberi così che andando per i boschi ti può cadere una vipera neonata tra il colletto e il collo c’è nel libro? :-)

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